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Employer Branding: come migliorarlo per coinvolgere i dipendenti?

Scritto da Laura Fornaroli | 25-set-2023 19.03.15

Tempo di lettura: cornetto e cappuccino 🥐☕️

L’Employer Branding è fondamentale per avere una buona reputazione come azienda e farsi conoscere dai clienti in modo positivo, ma per migliorarlo e potenziarlo è necessario che tutti facciano la loro parte.

Il significato di Employer Branding è un aspetto essenziale che ogni azienda dovrebbe valutare. Con questo termine non si fa riferimento solo alla reputazione della società ma alla sua identità: dai valori che vengono applicati sul luogo di lavoro alle caratteristiche che distinguono una realtà rispetto ai competitor.

L’Employer Branding è importante sia per i dipendenti dell’azienda che per i potenziali talenti che si vogliono unire a essa: con questa tecnica, infatti, l’attività può essere percepita come luogo di lavoro ideale per crescere e avere soddisfazioni costanti.

In questo articolo parleremo di:

  1. Employer Branding e reputazione: cosa dicono i dati sulla sua importanza
  2. Quali sono i vantaggi di un buon Employer Branding?
  3. Come migliorare l'Employer Branding? Ecco le migliori strategie
  4. Employer Branding: 3 elementi essenziali per potenziare la strategia
  5. Employer Branding e Brand Reputation: differenti o complementari?
  6. Employer Branding: non è mai troppo tardi

1. Employer Branding e reputazione: cosa dicono i dati sulla sua importanza

Cosa dicono i dati sull'employer branding relazionato alla reputazione di un'azienda? Alcuni risultati sono sorprendenti. Secondo una ricerca condotta da esperti e mostrata dal sito ThriveMyWay, l’84% dei dipendenti valuta con attenzione la reputazione e l’employer branding prima di scegliere in quale azienda lavorare. 

Quindi, i migliori talenti valutano con attenzione quest’aspetto e lo analizzano attraverso testimonianze di dipendenti, cura dei profili social, strategie di marketing e valori comunicati dal brand.

Inoltre, il 53% delle imprese che hanno partecipato alla ricerca hanno affermato di voler investire più risorse in Employer Branding se avessero un maggiore budget a disposizione. Tale statistica non deve stupire perché è naturale che, vista la sua importanza, sempre più aziende decidano di migliorare questo fattore.

2. Quali sono i vantaggi di un buon Employer Branding?

Ci sono diversi vantaggi nell’avere un buon Employer Branding.
Ecco quali sono e perché sono importanti.

  • Riduzione del turnover: secondo le statistiche del sito Gitnux.com, le aziende che hanno un buon Employer Branding sono in grado di ridurre il turnover dei dipendenti del 28%.

  • Costi minori per l’assunzione del personale: le statistiche evidenziano anche come il 43% delle aziende che sfruttano al meglio l’Employer Branding riescano ad abbattere i costi per assumere nuovi dipendenti.

  • Maggiori possibilità di assumere grandi talenti: per i dati Gitnux, le aziende che potenziano l’Employer Branding hanno maggiori possibilità di attrarre potenziali talenti.

  • Maggiori possibilità di mantenere talenti nel team: allo stesso tempo, un costante aumento dell’Employer Branding permette di avere nel proprio team i grandi talenti che sono sbocciati, evitando che questi ultimi cerchino un altro impiego.

3. Come migliorare l'Employer Branding? Ecco le migliori strategie

Ovviamente, per migliorare l'Employer Branding bisogna applicare determinate strategie. Ogni realtà lavorativa dovrebbe analizzare criticità e punti di forza e capire come muoversi per potenziare tale aspetto. Comunque, ci sono alcune strategie generiche che possono aiutare qualsiasi realtà lavorativa, naturalmente adattandole alle proprie circostanze. 

La prima strategia è quella di spingere e concentrarsi su vision, mission e valori aziendali. Questi tre fattori devono essere chiari per clienti e potenziali risorse all’esterno ma anche a tutti i dipendenti che attualmente fanno parte della realtà lavorativa. Creare un senso di appartenenza e un forte legame con l’identità aziendale è una delle chiavi per migliorare l’Employer Branding.

La seconda strategia è quella di valorizzare le potenzialità dei lavoratori. Tutti i dipendenti dovrebbero avere strumenti a disposizione per migliorare le loro soft skills e poter crescere insieme all’azienda. Inoltre, è importante predisporre dei corsi di formazione che possano coinvolgere i dipendenti, specialmente coloro che sono “in prima linea” a contatto con il pubblico, spronandoli a uscire dalla loro comfort zone.

La terza strategia è quella di migliorare la comunicazione interna aziendale. Rafforzando questo punto è possibile potenziare l’Employer Branding e creare una sorta di “macchina perfetta” tra dirigenti e dipendenti. Ci sono diverse strategie da attuare per migliorare la comunicazione interna, bisogna solo adottare la più adatta alle proprie esigenze.

Chi si occupa di Employer Branding?

Il reparto HR dovrebbe occuparsi dell’Employer Branding. Dovrebbe identificare quali sono gli aspetti da migliorare per potenziare quest’aspetto e magari suggerire le migliori strategie da mettere in pratica.

La responsabilità degli addetti HR è anche quella di migliorare le condizioni lavorative e capire come l’Employer Branding può essere il collante per rendere il team unito e performante.

In alternativa, nelle PMI, se non c’è un reparto HR può essere il titolare dell’impresa a prendersi questa responsabilità. Può farlo in prima persona o nominando un responsabile ma è importante un confronto con i dipendenti a contatto con il pubblico che possano esprimere feedback e pensieri utili.

C'è anche da dire che ultimamente si tratta di un'attività di cui si occupa sempre più spesso anche il team marketing proprio perché può avere un impatto molto importante sulla percezione del brand se gestito in modo corretto. Sono celebri gli esempi di dipendenti che, a fronte di una mancata definizione delle attività, ha compromesso l'immagine aziendale. 

4. Employer Branding: 3 elementi essenziali per potenziare la strategia 

Sono 3 gli elementi essenziali da valutare per potenziare l’Employer Branding dell’azienda. In molte realtà hanno già sfruttato appieno questi elementi e hanno ottenuto diversi vantaggi. Ecco quali sono e come impiegarli nella propria strategia.

  1. Benessere dei dipendenti: un’azienda che vuole migliorare l’Employer Branding deve prendersi cura dei dipendenti. Deve avere un costante contatto con loro, capire quali sono i loro bisogni e formarli per invogliarli a dare il loro meglio giorno dopo giorno. Come fare? Un ottimo metodo può essere quello di usare MobieTrain e attuare un programma formativo in pillole. Se vuoi saperne di più puoi scoprire la versione Demo di MobieTrain così da capire come può dare risultati eccellenti per l’Employer Branding e non solo.

  2. Presenza online ufficiale e positiva: è importante che una realtà lavorativa sia presente online attraverso canali ufficiali e che riesca a condividere modelli, obiettivi e valori. Si possono sfruttare social o piattaforme di vario genere, così da coinvolgere utenti esterni e dipendenti interni. Con il tempo, si può creare una reputazione positiva dell’azienda e una conseguente sicurezza data a chiunque si interfacci con l’impresa.

  3. Trasparenza nelle operazioni: per quanto possibile l’azienda dovrebbe essere trasparente e mostrare ai dipendenti e non solo, il modo di agire nelle operazioni commerciali comuni. A ciò dovrebbero essere associate campagne legate a valori aziendali, come quelle a favore della riduzione dello spreco di cibo nelle attività di ristorazione.

5. Employer Branding e Brand Reputation: differenti o complementari?

Qualcuno potrebbe confondere Employer Branding e Brand Reputation. Nulla di più sbagliato. Le due cose sono differenti ma possono essere complementari. Infatti, secondo una ricerca Glassdoor, il 50% dei dipendenti non vorrebbe lavorare per un’azienda che ha una cattiva reputazione.

Questo significa che bisogna migliorare costantemente la reputazione della propria azienda, associando l’Employer Branding, ovvero identificare la propria impresa come un ottimo luogo di lavoro. Se si riescono a collegare questi due aspetti, diversi ma simili allo stesso tempo, allora si può proseguire verso il successo.

Employer Branding e marketing: una scelta vincente sotto molteplici punti di vista

Come abbiamo accennato prima, l’Employer Branding può essere legato anche al Marketing. Come detto prima, una strategia essenziale è quella di promuovere i propri valori, magari sfruttando la presenza online.

Come conseguenza, questo modo di agire permette di attirare talenti ma anche far avere un’immagine positiva ai potenziali clienti. Se si sfrutta l’Employer Branding per attuare una strategia di marketing che punti sulle garanzie e la professionalità che l’azienda può dare, i risultati possono essere sorprendenti.

Dunque, può essere utile far lavorare i reparti che si occupano di questi aspetti, quello dell’HR e quello del marketing, così da creare una soluzione che possa trarre il meglio da entrambe le parti.

6. Employer Branding: non è mai troppo tardi

In definitiva, l’Employer Branding è un fattore da curare con diligenza e in modo costante. Se non lo si è fatto prima, non occorre preoccuparsi.

Non è mai troppo tardi per decidere come potenziare questo aspetto e come poter migliorare la propria reputazione sia all’interno che all’esterno della realtà lavorativa.